mercoledì 11 giugno 2008

Isobar: è tempo di evoluzione

Walter Hartsarich (nella foto), presidente e ceo di Aegis Media Italia, Layla Pavone e Josè Gonzales, entrambi managing director di Isobar, hanno presentato questa mattina l'evoluzione della struttura organizzativa della società e delle sue business unit: Carat Interactive e Vizeum Digital Connections, IProspect, Marvellous e WebA.

Un'offerta 'chiavi in mano' a copertura di tutte le aree principali della comunicazione digitale: strategie media online e digital advertising, search engine marketing e direct response, mobile marketing, progetti relativi allo sviluppo di contenuti e creatività e di Crm. E' in quest'ottica che Isobar ha rivisto e razionalizzato la sua struttura organizzativa, con l'obiettivo di rispondere all'evoluzione del mercato e, in particolare, del consumatore e del suo rapporto con i media e con le marche.

La nuova Isobar e le sue quattro business unit sono state presentate questa mattina all'Hotel Nhow da Walter Hartsarich (nella foto a sinistra), presidente e ceo di Aegis Media Italia, cui Isobar fa capo, e da Layla Pavone (nella foto in basso a destra) e Josè Gonzales, managing director della società del Gruppo dedicata ai media digitali.

"Oggi – ha ricordato Hartsarich – la quota proveniente dalle attività di planning e buying tradizionali sul totale delle nostre revenue è di circa il 60-65%. Tutto il resto arriva da altri servizi". In primis, naturalmente, proprio quelli forniti da Isobar, che valgono il 22% (mentre a livello globale la spesa in advertising digitale è di circa l'8%).

All'interno di Isobar, inoltre, i servizi di planning e buying digitali valgono il 36%, la creatività il 23%, il search marketing il 22%, gli aspetti legati allo sviluppo di tecnologie l'11%. Solo l'8% deriva da 'altri' servizi.

"Lo spostamento dalla comunicazione di massa a quella di nicchia e personalizzata è un trend che è già in atto e che nei prossimi anni è destinato ad accentuarsi ulteriormente – ha proseguito Hartsarich –. Per questo anche Isobar si è adeguata ed è cresciuta grazie anche a numerose acquisizioni di società specializzate in diverse aree della comunicazione digitale in America, in Europa e nei paesi asiatici. Ma anche in Italia stiamo valutando ulteriori mosse in questa direzione".

Il network conta oggi su oltre 3.000 specialisti in 38 paesi e 104 città, offrendo ai clienti gli stessi servizi, tool, ricerche e best practice con straordinarie opportunità di economie di scala.

"Forse è un atteggiamento un po' arrogante – ha aggiunto Layla Pavone – ma nel nostro pay-off ci definiamo 'i creatori del tempo'. Insieme alla penetrazione del broadband, infatti, proprio il tempo speso online è la variabile che cresce di più con lo sviluppo e l'evoluzione dei media digitali. Oggi ci sono quasi 25 milioni gli italiani che trascorrono su Internet 90 minuti al giorno. Una quota che non ha ancora riscontro nel l'investimento delle aziende su questo terreno, ma che anche in Italia, come negli altri paesi leader europei, è destinato a crescere. Le nostre stime dicono che, dopo gli anni di fermo fra il 2001 e il 2004, a fine 2008 l'online potrebbe arrivare al 7,2% del totale investimenti in comunicazione".

Le aree che cresceranno maggiormente sono search e video: "Negli Stati Uniti, nel corso dell'intero 2007, sono state effettuate 113 milardi di ricerche – ha spiegato Layla Pavone – . In Europa, nel solo mese di marzo 2008, ne sono state eseguite 24,5 miliardi". Anche questo è un segnale della crescita complessiva del nostro continente e del suo progressivo avvicinamento al mercato più avanzato.

Pavone prima e Gonzales poi hanno inoltre ricordato come l'intero sistema digitale si stia muovendo in direzione del multitasking: sia a livello di persone, che consumano più media nello stesso momento, sia di device – e il freschissimo lancio del nuovo iPhone rappresenta da questo punto di vista l'esempio più evidente. "Tutto ciò si può tradurre in due concetti: partecipazione e condivisione – ha aggiunto Gonzales - . Se a questi aggiungiamo la mobilità vediamo che gli italiani sono in prima posizione".

Pavone e Gonzales hanno successivamente illustrato le quattro business unit di cui si compone la nuova struttura organizzativa di Isobar, la cui caratteristica essenziale è quella di poter comunque mettere a fattor comune in un unico dartabase tutti i risultati. Così, Carat Interactive e Vizeum Digital Connections sono le strutture deputate all'integrazione delle strategie digitali nelle strategie media globali, occupandosi oltre che di planning & buying anche di media partnership e analisi dei trend (in collaborazione con Aegis Media Expert ).

"Nel 2007 abbiamo realizzato 500 campagne per 120 clienti – ha detto ancora Layla Pavone – generando 7 miliardi di impression per un billing complessivo superiore ai 40 milioni di euro . E in particolare abbiamo realizzato 150 'special media projects', una delle aree su cui stiamo puntando di più".

In seno ad Aegis, poi, WebA è da sempre la sigla sotto il cui ombrello sono sviluppate soluzioni creative, contenuti, concorsi e promozioni e applicazioni ad hoc.

Rimandando al concetto di creatori di tempo, Gonzales ha evidenziato i risultati della campagna sviluppata per Enel attraverso Zooppa: "Gli utenti coinvolti dal sito hanno generato contenuti video, stampa e radio di una qualità sorprendente. Ma non solo. Le pagine viste su Zooppa sono state infatti più di 650 mila, gli utenti unici 26.761 e la media di visite giornaliere 1.421. Nell'insieme ciò equivale a oltre 234.000 minuti di visione del brand!".

Due, infine, le nuove divisioni: la prima è IProspect, il network interno a Isobar specializzato in search marketing, affiliate marketing e direct response, che si fonda comunque sul team mondiale di oltre 500 persone che già si occupavano di questi aspetti; la seconda è Marvellous, per tutte le attività di comunicazione e interazione attraverso i device mobili (advertising, couponing e creatività).

"La chiave del successo di qualsiasi iniziativa di mobile advertising – ha precisato ad ADVexpress Layla Pavone –, è però sempre quella dell'integrazione. Con Marvellous intendiamo anticipare una tendenza che oggi è ancora embrionale ma il cui sviluppo sarà rapidissimo, soprattutto nel momento in cui le telco cominceranno a offrire tariffe flat. Basta guardare all'esempio del Giappone, dove oggi i costi di connessione via mobile partono da 20 euro e quando si parla di utenza web ci si riferisce in larghissima parte proprio all'uso in mobilità. A quel punto vedremo una crescita esponenziale dell'audience – come quando Tiscali diede il via all'era della free internet – e di conseguenza degli investimenti in advertising".


La notizia su www.advexpress.it

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