venerdì 25 luglio 2008

Grosser: "Nel primo semestre gare private più trasparenti"

Dal monitoraggio di AssoComunicazione sulle gare private emerge che nel 1° semestre crescono le schede (dal 60% al 70%), i rimborsi (dal 51% al 54%), la percentuale di agenzie che ottengono schede compilate e firmate dal cliente (dall’82% al 94%). 4 il n° medio di agenzie invitate. Allo studio una scheda per le gare media e di eventi.

Nel primo semestre 2008 appaiono molto positivi i dati provenienti dal monitograggio sulle gare private messo in atto da oltre un anno da AssoComunicazione, l'Associazione presieduta da Marco Testa (nella foto). Come spiegato oggi in conferenza stampa a Milano da Peter Grosser (foto 2) Presidente Consulta Pubblicità di Assocomunicazione, il controllo effettuato nei primi sei mesi del 2008 su 49 gare, rispetto alle quali dalle agenzie di pubblicità sono pervenute in Associazione 80 schede, parla chiaro: rispetto al 2007 le schede aumentano dal 60% al 70%, i rimborsi crescono dal 51% al 54% dei casi, mentre diminuisce il numero medio di agenzie invitate passando da 4,3 a 4. Cresce invece la percentuale delle agenzie che hanno ottenuto schede compilate e firmate dal cliente che ha indetto la gara: dall'82% del primo semestre 2007 si passa al 94% nei primi sei mesi 2008. Di queste, il 93% indica il nome delle agenzie concorrenti.

"Sono risultati incoraggianti, ma ancora molto resta da fare" - ha commentato Marco Testa, Presidente dell'Associazione - "Vedo buona volontà da parte di alcune agenzie, meno da altre; e purtroppo ci sono ancora gare con un numero di agenzie superiore a 5 e con rimborsi spese non significativi". La soddisfazione del presidente va oltre i dati numerici: "Vorremmo che la scheda introdotta da AssoComunicazione rappresentasse un benchmark di riferimento per le modalità di selezionare le agenzie nel sistema delle gare. Siamo felici di apprendere che anche altre associazioni come Assorel e Unicom stanno pensando di adottare una scheda per gestire al meglio le gare, e anche dall'Upa riceviamo pareri positivi".

"I risultati raggiunti – ha dichiarato Peter Michael Grosser - provano che siamo sulla giusta strada. Innanzitutto il fatto che più della metà delle schede contempli un rimborso spese è un fatto eccezionale se consideriamo che negli ultimi anni si era completamente persa la buona usanza di riconoscere il lavoro delle agenzie in gara. Anche il numero delle agenzie partecipanti si è drasticamente ridotto rispetto agli anni precedenti e non abbiamo più avuto casi con 10-15 agenzie. Questo è un chiaro segno che molte aziende si sono mostrate sensibili alla nostra iniziativa tesa a migliorare la qualità e la trasparenza. Riguardo agli associati, sono pochi i casi che dimostrano scarso impegno in questa direzione".

Anche le agenzie sono passate sotto la lente d'ingrandimento dell'Associazione, che ha stilato una classifica dei nomi più meritevoli. I nomi d'oro che hanno inviato il maggior numero di schede comprensive di rimborso sono Leo Burnett, McCann, Saatchi, TBWA, A.Testa, Cayenne, Ogilvy, Publicis, STV, On. Le agenzie che invece hanno fatto pervenire il maggior numero di schede compilate sono Leo Burnett, Y&R, Cayenne, McCann, Saatchi, STV, TBWA, A.Testa, Ogilvy, Publicis, AdverPerfomance, JWT. Tra le gare esemplari citate da AssoComunicazione si segnalano Amplifon con 4 agenzie invitate, Caractere 3 agenzie, Conto Arancio 5 agenzie, Genialloyd 5 agenzie, Ikea 5 agenzie e Sky con 6 agenzie. Commentando queste evidenze, Grosser ha dichiarato: "Ci si chiede il perché debba proveniere principalmente da aziende straniere l'esempio, all'Italia, di come si gestisce una gara in maniera limpida".

Soddisfatti dei primi frutti del monitor, i rappresentanti di AssoComunicazione prendono tuttavia una posizione chiara in merito alle gare: " Esistono diversi modi per definirle, tuttavia è chiaro che mentre alle aziende è consentito contattare un ampio numero di agenzie per conoscere le loro credenziali, la richiesta di una strategia e di un lavoro d'ingegno fa scattare automaticamente la fase di gara, alla quale è auspicabile che non si invitino oltre 4 partecipanti".

Riguardo alle gare Grosser ha inoltre precisato: "L'Associazione le regolamenta perché rappresentano il criterio più utilizzato, sul mercato, nella scelta delle agenzie, ma non le consiglia alle aziende come strumento privilegiato. E' un mezzo lecito, che non va demonizzato, ma deve essere correttamente gestito. Ritengo che il modo migliore per assegnare un incarico creativo sia quello di conoscere più sigle e dare fiducia a quella che più si adatta alle proprie esigenze comunicative" ha affermato Grosser. "Gli anni scorsi – ha aggiunto - c'era una certa facilità nell'indire gare, spesso senza alcuna remunerazione a fronte di un costo medio, a gara, per ogni agenzia, pari a 20 – 25 mila euro, e talvolta senza una vera e propria necessità di scegliere un'agenzia. Questi risultati indicano una maggiore trasparenza da parte di aziende e agenzie, anche se si segnalano ancora casi in cui il numero di agenzie coinvolte supera i 4- 5 nomi.

Gli fa eco il presidente Testa, che afferma: " "Se fossi un'azienda non farei mai una gara, ma identificherei una decina di agenzie, ne conoscerei le credenziali e sceglierei quella a cui affidare, nel tempo, la crescita dei miei brand. Un'agenzia deve fornire qualità, strategia e creatività a un marchio; un'offerta del genere è impossibile nei tempi ristretti di una gara. In Italia sono pochi i grandi marchi nati da una gara, la maggior parte dei brand storici sono il risultato di un lungo lavoro di collaborazione tra un'agenzia e un'azienda."

Significative anche le parole di Fidelio Perchinelli, direttore generale AssoComunicazione: "Nelle gare i clienti sono spesso più orientati alla ricerca di un fornitore di servizi di comunicazione che di un'agenzia. E' su questo che le aziende devono riflettere".

La discussione odierna non ha trascurato le gare Media e le gare relative agli Eventi, in merito alle quali Fidelio Perchinelli si è così espresso: "All'interno della Consulta Media e nella Consulta degli Eventi sono state nominate due Commissioni che stanno esaminando le possibili varianti da apportare alla scheda redatta per le agenzie di pubblicità. C'è la possibilità, quindi, che dal secondo semestre i centri media potranno adottare una scheda- gare specifica. Stiamo inoltre studiando il modo di regolamentare anche le gare negli eventi, spesso molto più complicate per via di casi di subappalti".

Gianna Terzani, vice presidente AssoComunicazione e responsabile comitato gare pubbliche ha invece esposto i principali dati rilevati dall'Associazione nell'ambito delle gare pubbliche. (vedi notizia correlata).

Elena Colombo

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