domenica 18 aprile 2010

Eyjafjallajökul !!


Il nome del vulcano islandese che sta mandando in tilt il traffico aereo europeo a me fa ridere di gusto, come un'incompensibile parolaccia vichinga.

Pensare che le rotelle delle magnifiche sorti e progressive del sistema industriale occidentale restino incastrate da un po' di granelli di polvere provocata dagli starnuti di un cono montagnoso lontano migliaia di chilometri, mi provoca sorrisi ironici.

E che le meraviglie della tecnoperformante nostra civiltà debbano pagare dazio per le irrequiete manifestazioni della pancia del pianeta, insomma, mi mette di buonumore.

Sarà che sono tornato da uno shooting all'estero con l'ultima autorizzazione ad atterrare a MPX, mentre il produttore con la pellicola, che partiva dopo di me, risulta ancor bloccato in posti esotici; sarà che ho un bel po' di quel sano senso dell'umorismo tipico di quelli che hanno studiato, ma sanno che di cose da conoscere ce ne sono ancora troppe per dimostrarsi sicuri di controllare il mondo; sarà che faccio la pubblicità, quindi dò per certo che molte delle cose che raccontiamo non corrispondono alla verità (ammesso che il concetto di verità abbia senso).

Sarà, e probabilmente per questo ho ancor più voglia di sorridere.

Perchè mi ricordo un altro momento di follia collettiva, dieci anni fa. Quando, alla vigilia dell'anno 2000, si scatenarono le peggiori previsioni, alimentate sia dalla superstizione che dalla tecnologia. Un po' come succede oggi. La previsione maya della fine del mondo del 2012 e le voci dei vulcanologi e dei loro grafici, mixate nei telegiornali.

Per rinfrescarvi la memoria sul fatto che in questi momenti occorre sorridere, un breve remind di un film che Nike mise in onda in modo continuo solo il Primo Gennaio 2000: il giorno in cui tutto il mondo doveva andare in tilt per il baco dei computer e le contemporanee profezie dell'anno con tre zeri.

Seppero riderci sopra allora, come dobbiamo imparare a fare oggi, mentre il vulcano dal nome buffo tenta di sommergerci di paralizzante polvere magica.

Io, nel frattempo, vado a far jogging.

In attesa della prossima catastrofe da ridere,
buon Eyjafjallajökul a tutti!

1 commento:

Gianni ha detto...

Come diceva il capo del villaggio di Asterix: "Che il cielo ci cada sulla testa è sicuro, ma non succederà domani".