giovedì 30 dicembre 2010
Tutto cambia, cambiamo anche noi!
Ci lasciamo alle spalle un 2010 difficile, che ricorderemo come un anno di profonda evoluzione.
Il clima che si respira in quello che fino a poco tempo fa veniva definito ‘il magico mondo’ della comunicazione è di sostanziale disorientamento.
Il modello di business al quale la industry si è fino a oggi ispirata appare inadeguato rispetto al nuovo equilibrio che si va definendo nel rapporto tra marche e consumatori, tra clienti e agenzie, tra aziende e fornitori di servizi di comunicazione in generale. Anche il ruolo della stampa specializzata non è esente da questa fase di ripensamento.
Allora, quale futuro ci attende?
Partiamo da una considerazione che può sembrare banale ma che, in realtà, può aiutarci a trovare il bandolo di una matassa quanto mai intricata. La comunicazione è come l’aria che respiriamo e il cibo che mangiamo. Senza, non si vive. I prodotti non possono esistere senza comunicazione, le aziende non possono dare vita ai propri prodotti e servizi senza partner competenti e, a loro volta, i partner, le agenzie in primis, non potrebbero fare conoscere i servizi che offrono e costruire la propria reputazione senza la stampa professionale.
La buona notizia, dunque, è che tutti noi lavoriamo in un mercato che ha un futuro. Anzi, ha un grandissimo futuro, reso più complesso dalla velocissima evoluzione tecnologica, ma sicuramente ricco di opportunità. Il problema, quindi, è adeguarsi al cambiamento, ‘reinventarsi’ per trovare i modi più efficaci di comunicare. Ognuno deve, quindi, fare la propria parte all’insegna del reciproco rispetto.
Le aziende devono capire come utilizzare al meglio i canali oggi a disposizione per dialogare con i consumatori. E convincersi che una remunerazione adeguata dei propri partner permette a questi ultimi di investire in formazione dei talenti, con un ritorno per le imprese in termini di qualità del servizio offerto. Le agenzie, dal canto loro, devono rispondere alle esigenze dei clienti e riconquistare la credibilità che, consentitemi, hanno fatto di tutto per perdere.
La remunerazione è un tema centrale e sarà sempre più legata ai risultati raggiunti. Si impone, dunque, un atteggiamento più ‘laico’, o ‘media neutrale’ nei confronti dei mezzi. Il 30 secondi, per intenderci, senza negare la validità che ancora ha nella costruzione della brand equity, non può essere l’unica soluzione per ogni esigenza. Il mondo digitale è lì che preme, che offre opportunità inesplorate, basta avere la voglia di metterci la testa. Probabilmente occorre anche una nuova generazione di manager e di creativi, più competenti sul digitale e sui nuovi canali
di comunicazione. La sensazione è che, al di là di poche mosche bianche, di quei pochi bravi cinquantenni al vertice delle principali agenzie che stanno bene interpretando l’evoluzione in corso, vi sia un sostanziale vuoto di qualità. Mancano i bravi maestri e, di conseguenza, mancano, o non emergono con chiarezza, le seconde linee di trenta/quarantenni. Questo accade perché il mestiere del pubblicitario, o meglio, del comunicatore non è più attraente come una volta, anche dal punto di vista remunerativo?
Per rincarare la dose, in un quadro tanto complesso l’Italia ha forse qualche difficoltà in più rispetto al resto del mondo perché troppo tv centrica, perché non viene favorita la diffusione della banda larga, perché regolata da un rapporto tra mezzi e centri media impostato su logiche che non sempre favoriscono la scelta della strategia di pianificazione più efficace (vedi il sistema dei diritti di negoziazione). Insomma, una situazione notevolmente complessa.
In questo scenario, la stampa di settore assume un ruolo ancora più importante rispetto al passato.
Noi di ADC Group, attraverso i nostri siti e le nostre testate, ci siamo dati il compito non soltanto di far conoscere le strategie delle aziende e di dare la giusta visibilità alle proposte dei partner di comunicazione, ma anche di affrontare le problematiche che riguardano il mercato attraverso inchieste che hanno e avranno lo scopo di far crescere la cultura della comunicazione.
In questo senso, presto annunceremo importanti novità. Rimanete connessi!
Salvatore Sagone
Direttore Responsabile
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