giovedì 17 luglio 2008

IAB Seminar 2008. Layla Pavone: i numeri fanno la differenza

Grandissima partecipazione al seminario dedicato al tema della misurabilità dei media digitali. Un tema tecnico e non facile, ma che, come sottolineato dal presidente IAB Italia e managing director di Isobar (nella foto), può fare la differenza nel convincere le aziende a investire sempre di più sull'online
Quasi 1.000 persone registrate, a fronte delle circa 700 previste, hanno decretato il successo dello IAB Seminar 2008, svoltosi quest'oggi a Milano, presso la Sala Collina all'interno della sede del Gruppo Il Sole 24ORE.

Una giornata di approfondimento verticale dedicata al tema della misurabilità dei media digitali, un argomento che, come ha affermato aprendo i lavori la presidente di IAB Italia Layla Pavone, "Può fare la differenza". Rispetto all'incremento atteso per i mezzi classici, le recenti stime di Assocomunicazione parlano di circa il 3,6% nel 2008, e in un momento congiunturale certo non facile, "La crescita del 30% del settore digitale potrà essere mantenuta – ha proseguito Layla Pavone –. Per le aziende, capire e misurare le audience e i risultati della comunicazione digitale consentirà di capire sempre meglio dove e come allocare i propri budget".

Citando una recente ricerca condotta da Astra sul tema della misurazione del ROI, la presidente di IAB Italia ha evidenziato alcuni paradossi: "È vero che gran parte delle aziende dichiara di misurare la sua comunicazione online (il 67%), più di quanto non avvenga per i mezzi classici, ma la maggior parte si limita all'analisi del dato di clickthrough (89%) o delle impression (72%), che certamente non sono gli unici e tanto meno i più significativi. Solo il 28% arriva all'analisi dei 'lead'. Tutto ciò è un chiaro sintomo di quanto la consapevolezza della misurabilità dei media digitali sia ancora scarsa".

Sempre in riferimento alla ricerca Astra, Pavone osserva poi un dato positivo: il 76% degli intervistati considera i report abbastanza o molto comprensibili, ma non andando abbastanza in profondità, si ferma ai comportamenti delle persone senza arrivare a una reale misurazione del ROI. Un tema tecnico, ha sottolineato, ma al tempo stesso a 360 gradi. "Ciò che probabilmente manca - è quindi la riflessione –, è probabilmente una cultura che interpreti la comunicazione come investimento, anziché un costo, e di conseguenza la misurazione rimane una considerazione 'accessoria'. Da questo punto di vista la giornata di oggi è ancora più importante, dedicata com'è a parlare di valori e a colmare questo gap culturale: i valori dell'efficacia e dell'efficienza dei media digitali; quelli della misurazione e dell'ottimizzazione delle campagne in corso d'opera, quelli del ruolo strategico degli investimenti online all'interno del mix delle aziende."

"Se insistiamo nel chiedere alle aziende di spostare i loro budget verso l'online – ha concluso Layla Pavone – è perché siamo fermamente convinti che la sua efficacia sia maggiore, e vogliamo e possiamo provarlo!".

tratto da advexpress.it

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