lunedì 4 maggio 2009

Positive e incoraggianti analogie tra negozi di dischi e agenzie di pubblicità.


Di ritorno da un corroborante ponte del Primo Maggio, pubblichiamo un bellissimo post di Francesco Taddeucci, uscito pochi giorni fa sul suo ted disbanded.
Un contributo davvero importante per valutare con una prospettiva diversa (da LatoB, insomma) quello che è successo alla nostra industria negli ultimi dieci anni.

"Negli anni '80 e '90 i megastore di dischi facevano soldi a palate nelle principali città del mondo. Negli anni '80 e '90 anche le grandi agenzie di pubblicità facevano soldi a palate nelle principali città del mondo. Con l’arrivo del digitale, le cose cambiano: chiunque può procurarsi la musica a basso costo o addirittura gratis, e (anche per questo) i megastore entrano in crisi. Anche in pubblicità, con l’arrivo del digitale (e prima ancora dei computer, assenti per tutti gli anni 80 dalle agenzie) le cose cambiano: costruire una pagina pubblicitaria, o girare un film, ormai non è più roba da artigiani di lusso. Può farlo chiunque, spendendo pochi soldi. E le agenzie (anche per questo) iniziano a entrare in crisi. Naturalmente in entrambi i casi c'entra anche una cattiva gestione manageriale e politiche suicide, il web è solo la goccia che fa saltare per aria il vaso. Però queste analogie mi hanno sempre impressionato. Prendete ad esempio la più magica delle parole: “diversificazione”. La usano i Megastore sopravvissuti, vendendo non più solo dischi, ma anche e soprattutto libri, DVD, videogames, riviste, gadget. E la usano le agenzie, “diversificando” dove è possibile, andando ben al di là della pubblicità classica. Basterà a salvarle dal fallimento? Allo storico Virgin di Times Square non è bastato: al suo posto andrà una catena di "moderately priced clothing". Vediamola in positivo: la rinascita del vinile potrebbe salvare la vita alla musica, e far rinascere, un po' alla volta, anche i negozi di dischi. Ed è opinione diffusa presso i più Disbanded analisti che quando le agenzie torneranno a occuparsi delle idee più che delle formule, del cuore più che delle technicalities, ricominceranno a fare soldi. E a sperperarli in allegria, come ai bei tempi. (Però ci vogliono i creativi, amigo.)"

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