domenica 13 giugno 2010

Quante stelle, decidete voi.



"Una donna bella e seducente assassinata in circostanze misteriose. Un indiziato che scivola in una latitanza disperata, in una Roma affascinante e poco conosciuta, vista dal basso, dagli occhi dei diseredati, dei profughi, degli alcolisti.
Una storia tagliente e rapida come un video di YouTube o uno scambio di messaggi su Twitter. Il romanzo emozionante di un perdente nato che, per riscattarsi, scoprirà il volto più nascosto dell’amore."

Onestamente, tutte le volte che leggo il risvolto di un romanzo, ci trovo la sintesi massima delle tecniche pubblicitarie. Quella capacità di metterti addosso il dubbio che se provi a posare sullo scaffale quel volume, ti stai perdendo qualcosa. Stavolta è possibile che quel risvolto l'abbia scritto lo stesso autore del romanzo, Angelo Simone. Perché fa il nostro mestiere. E probabilmente, quando esce il romanzo che hai scritto tu, uno che fa il pubblicitario, hai voglia di usare la tua abilità per vendere la tua creazione, invece della solita saponetta o l'abbonamento alla telefonica.

Grande invidia. Perché io ho resistito molte volte alla tentazione del romanzo, che è l'unico mileage su cui si può davvero misurare uno scrittore. Se è vero che non è da un calcio di rigore che si giudica un calciatore, quando però uno scrittore comincia a mettere 200 pagine in fila i casi sono due: o il lettore si appassiona, o il libro finisce in uno scaffale alto, molto alto del book shop.

"L'uomo a una stella" non è l'opera prima di Angelo Simone: ha già pubblicato il romanzo "Il mare in uno stagno" ed è tra gli autori dell’antologia noir "Omicidi all’italiana". C'è quindi l'aggravante della reiterazione e l'impossibilità di applicare le attenuanti riservate ai beginners.

Eppure non faccio fatica a dirvi che mi sono letto il libro tutto d'un fiato. La conclusione è che Angelo ha fatto bene a non resistere e a cedere alla tentazione di scrivere un altro romanzo.

Non ci vedi dentro, come è capitato in altri volumi firmati da colleghi, il bisogno di dimostrare che sei meglio di quello che scrive per necessità lo speaker dello spot della passata di pomodoro. Non c'è l'esibizione di quella abilità retorica che si deve soffocare quando stai magnificando le emissioni della solita berlina di lusso. Non c'è la gioia ubriaca di chi finalmente ha trovato un editore, quando pensava che avrebbe potuto pubblicare solo a pagamento.

C'è semplicemente la capacità di costruire tanti personaggi con poche parole. L'asciuttezza di raccontare una storia lunga e complessa nella metà delle pagine che chiunque altro avrebbe utilizzato. La quieta consapevolezza che una volta che il romanzo è stato pubblicato, avrà la forza di camminare con le proprie gambe. Anche se molti lo compreranno, inesorabilmente sedotti dal quel testo sul risvolto che apre questo post.

Per rimanere al titolo, mi pare che l'autore non sia proprio uno scrittore ad una stella, come lo squallido albergo in cui si sviluppano molte delle vicende del giallo. E che non abbia nulla da spartire con il suo protagonista, "un uomo che da tempo ha smesso di sognare il salto di categoria".

Mi piacerebbe vivere in un paese in cui si leggono molti romanzi. Mi piacerebbe scoprire che questo titolo conquisterà tanti dei lettori di quel paese. Mi piacerebbe potermi vantare, chiaccherando di Angelo con gli amici: " Si, quello scrittore così bravo lo conosco". Mi piacerebbe che il prossimo lavoro di Angelo lo possa portare ad una categoria ancora superiore.

Mi piacerebbe. Per il momento mi accontento di poter scrivere io di un volume che mi ha tenuto avvinghiato al suo flusso narrativo. Avrei voluto scriverle io, queste 200 pagine. Io, quello che non ha il coraggio di scrivere un romanzo e nel frattempo sguazza nei blog. Insomma, io sono un vigliacco. Angelo, invece, è uno scrittore vero.

Con quante stelle, lo lascio a più nobili recensori.


Angelo Simone
L'uomo a una stella
Dario Flaccovio Editore
Anno: 2010
Pagine: 196
Prezzo: € 13,50

1 commento:

vix ha detto...

concordo assolutamente su tutto. auspici compresi.