mercoledì 7 luglio 2010
Tra migliaia di brief inutili e sconclusionati, ecco quello impossibile.
Premessa: conosco clienti i cui brief includono contemporanee richieste di brand awareness, tono istituzionale e forte push promozionale, uniti a budget che non permettono di superare il pianerottolo di casa per target allargati a tutti i 18 milioni di nuclei familiari italiani.
Per un momento scordiamoci questi campioni del marketing confusionale. Concentriamoci sulla più bella iniziativa di Cannes 2010, alla quale abbiamo voluto dedicare questo momento di riflessione dopo i deliri pubblicitari della Croisette.
Infatti Lucy Blechner, brava Strategic Planner della Saatchi & Saatchi di Tel Aviv, ha voluto sottoporre alle migliaia di creativi che sgomitavano al Palais des Festivals quello che realmente può essere catalogato come "il brief impossibile": risolvere la questione che da 60 anni si trascina tra la striscia di Gaza e la Città Santa di tre religioni.
il 13 settembre del 1993, come testimonia la foto sopra, sembrava che razionalità e diplomazia potessero prevalere. Poi tutti i protagonisti dello scatto sono stati travolti da altre vicende, alcune drammatiche, altre boccaccesche.
Oggi, nonostante i tentativi, dai più velleitari a quelli insensati, la vicenda non solo non è chiusa, ma rischia di riservarci le pagine più amare. Un mio recente viaggio in Libano, per produrre uno spot, mi ha permesso di verificare di persona che sotto la cenere brucia ancora una rabbia ed un bisogno di vendetta davvero devastante, anche se non inaspettato.
Benvenuta quindi l'iniziativa della comunità pubblicitaria. Arriva dall'agenzia di Saatchi & Social, che negli ultimi vent'anni si è distinta all over the world per volontà di usare la comunicazione creativa come pacifico strumento di modifica dei comportamenti collettivi.
Proviamo a vedere se dalla nostra comunità può arrivare l'idea giusta per risolvere l'annosa questione.
Il sito www.theimpossiblebrief.com è disposizione di tutti i creativi di buona volontà, e di talento purissimo, che vogliono tentare di trovare una soluzione alla crisi che mette due culture una contro l'altra, prima che due popoli.
Le proposte verranno presentate ai membri del parlamento israeliano, come di quello palestinese.
Se un'idea dimostrerà di unire quello che la storia ha sempre diviso, il premio per chi l'ha generata sarà due volte prezioso: un biglietto per la settimana del Festival 2011 (valore commericiale qualche migliaio di euro). E la conseguente candidatura al prossimo Nobel per la Pace (come nella pubblicità della nota carta di credito, non ha prezzo).
Bella sfida per il nostro gigantesco ego creativo. Passare alla Storia per dimostrare quanto siamo bravi, utili ed ambiziosi, noi venditori di saponette e telefonini.
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