martedì 6 luglio 2010

Comunicazione a KM zero: Agrycult.


Ho scoperto, grazie a Twitter, Agrycult, che si definisce una "online farmers community". Francesco Travaglini, allevatore e contadino molisano, ha trasformato il suo orto di Parco dei Buoi in un vero e proprio orto digitale. Si tratta di un "orto in abbonamento", a cui da poco si è aggiunta ricotta 2.0! Come funziona?
Alle 11 la ricotta è pronta e nel pomeriggio passa il corriere SDA a ritirarla sistemata in un contenitore di polistirolo tenuta alla giusta temperatura con buste di green ice. Quindi 24 ore dopo la loro produzione le ricotte saranno consegnate direttamente a casa.

Che dire? L'idea mi sembra ottima. L'aiutiamo a crescere e a diffondersi? Andate a dare un'occhiata al sito www.agrycult.com perchè sono sicura che ne resterete meravigliati! Trovate il modulo per l'abbonamento all'orto digitale e a ricotta 2.0 :)
Ecco cosa può fare una buona idea commerciale unita alla potenza del web!

Ma la cosa che più mi ha affascinato di Agrycult è che l'obiettivo ambizioso è realizzare il "Km zero della comunicazione" e far sì che questo si trasformi in un innovativo modello di distribuzione e consumo dei prodotti dei contadini italiani. Ma sapete cos'altro si sono inventati Agrycult e l'Azienda Agricola Parco dei Buoi? Un concorso su twitter, a costo zero, ma in grado di generare non poca visibilità (visto che io ne sto scrivendo e voi ora state leggendo).

Bastava fare un RT (retwittare, cioè reinviare un tweet pubblicato da un utente) di un tweet di @Agrycult e poi Michele Vitale avrebbe provveduto a estrarre a sorte un vincitore, il cui premio sarebbe stato proprio una cassettina di ortaggi freschi che sarebbero arrivati a casa entro 24 ore dalla raccolta! Una cosa simile l'hanno inventata anche per facebook. Bisognava taggare se stessi e un'altra persona su una foto della fanpage di Agrycult. In questo modo si faceva conoscere il progetto ad un'altra persona e si aveva la possibilità di essere estratti per vincere un'altra cassetta di ortaggi freschi. Al di là del piacere di ricevere a casa per un concorso digitale qualcosa di molto reale, vorrei sottolineare un dettaglio decisivo.

Troppo spesso ci dimentichiamo che il web non è qualcosa di "finito", dove si possono individuare dei limiti fisici. E' un pò come l'aria. Non ci può essere l'aria solo mia e l'aria solo tua. L'aria è di tutti, è per tutti ed è dappertutto. Così è per il web. Sarebbe anche ora di finirla di pensare "internet lo posso usare solo per queste determinate cose" oppure "cosa ci trovi di interessante in twitter?". Non possiamo continuare a mettere dei limiti all'estensione del web. Agrycult ne è la prova evidente, tangibile della trasversalità del web.

In ogni ambito immaginabile dall'uomo esso può avere un effetto "moltiplicatore" rispetto alle funzioni tradizionali, praticamente a costo zero! La rete ci può aiutare ad arrivare dove da soli non siamo in grado di arrivare. Possiamo ancora continuare ad ignorare questo concetto? Trovo che la comunicazione di Agrycult sia stata originale e sperimentale. Non a caso il modello a cui si fa riferimento è quello della "community supported agricolture". E la community potenziale siamo tutti noi.

Quindi, tanto di cappello a chi "prende in mano" la tecnologia e la usa su di sè, senza limitarsi a guardarla in modo distaccato. E' come una grande staffetta. C'è chi sta sugli spalti a guardare, e magari si annoia pure. E c'è chi in pista corre, e poi magari vince.

Eugenia Morato

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