domenica 14 novembre 2010

Bentornata, bella signora.


Il primo discorso che ha fatto, appena tornata a casa dopo l'ennesima prigionia, non ha incitato all'odio.

Il primo discorso che ha fatto, dopo che le hanno negato di partecipare al funerale del marito, non ha chiesto la morte di chi l'ha privata perfino del diritto a seppellire i suoi morti.

Il primo discoro che ha fatto, le è servito a chiedere solo una semplice cosa: "Lavorare con tutte le forze democratiche, senza perdere la speranza per un futuro migliore."


Vorrà qualcuno ricordarsi di questa assenza di odio e vendetta, quando fra qualche giorno, speriamo non troppi, bisognerà decidere come rottamare in modo pacifico tutti quelli che negli ultimi 20 anni non hanno saputo preparare e gestire il passaggio al nuovo millennio della società italiana?

Vorrà qualcuno ricordare che servirà armarsi tutti della stessa pazienza e forza e quietezza di questa donna?

Servirà ad affrontare un tema durissimo ed affascinante: come rimanere competitivi in un mercato globale e implacabile, riuscendo a garantire a tutti gli italiani i diritti, i servizi e la felicità che ci hanno fatto riconoscere in tutto il mondo come il paese in cui si vive meglio.

Roba da far tremare le vene dei polsi, no?


P.s.:
a propostio, solo per documentazione e memoria pubblica, vi linko il post del 21 maggio 2009:
http://advexpress.blogspot.com/2009/05/lorgoglio-di-fare-un-mestiere-civile-il.html

Era dedicato alla bella signora. Ed alla bella campagna Lancia che la supportava, da questo piccolo e strano paese. Capace di produrre auto bellissime, mozzarellle buonissime, santi, poeti e navigatori in quantità industriali. Ma in cui si sta cominciando a perdere (un poco, solo un pochino) proprio quella speranza.

Nessun commento: