venerdì 26 novembre 2010

Si rinasce ogni giorno. Tutti Insieme.



Apro la posta e ci trovo un bel comunicato stampa dell'organizzazione di un importante festival, intitolato: "Join The Italian Renaissance at Eurobest 2010".

E vai con l'invito ad andare ad Amburgo fra tre settimane, ad assistere al Nuovo Rinascimento della Creatività Italiana.
Si citano a supporto i 152 lavori iscritti da creativi del Bel Paese e i 3 giurati italiani che siedono nelle giurie di categoria.

Chissà se qualcuno si ricorda del post scritto da Cannes in cui invitavo tutta la comunità a stringersi attorno ai Leoni di Heineken ed allo speech di Sergio Rodriguez, primo italiano relatore ad un seminar sul palco del Palais. Ne va della nostra reputazione internazionale. E' un buon momento, dicevo, essere italiani diventa qualcosa di maggior valore per tutti se nostri rappresentanti vengono citati e sono conosciuti abroad.

Ironia della sorte vuole che questa mail, che meno di sei mesi dopo concretizza questa nuova reputazione internazionale della nostra comunità, arrivi proprio mentre i tre protagonisti dei leoni di Heineken sono usciti dalla JWT. E, con un effetto che sfiora la comicità involontaria, che sia proprio Rodriguez (e Dorizza) ad andare a prendere il loro posto.

Sergio ed il Dho sono due amici. Li considero due talenti purissimi, oltre che veri direttori creativi (razza sofisticata ed ormai quasi estinta in questo paese). Non posso che essere felice del loro nuovo numero civico. Così come penso che Maestri, Bertelli & co faranno benissimo nelle loro nuove diverse destinazioni.

E' il senso ed il destino di questo mestiere, come di ogni attività creativa. Sono gli attori e i registi che fanno il film, non le società di produzione. Le seconde mettono soldi, strutture produttive, massa critica. Ma sono sempre i primi a dare idee, sensibilità ed a trovare soluzioni originali, a stupire chi guarda come chi ha commissionato.

Non dimentichiamoci mai che, come nel Rinascimento Vero, quello che conta sono i talenti come quel signore con la barba là in alto.

I committenti, i finanziari, i Papi servono, certo. Ma senza Michelangelo, Giulio Secondo sarebbe stato in un capitolo piccolo piccolo dei libri di Storia.

Ricordiamocelo tra qualche mese, quando cominceremo a godere davvero, in forme ancora da scoprire, di questa improvvisa nuova reputazione internazionale.

Si rinasce ogni giorno. Tutti insieme, grazie al talento dei singoli creativi, non dei singoli amministratori.
Perché con le idee si fanno i soldi. Non è mai dato il contrario.

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