mercoledì 4 maggio 2011

Una Nomina Eretica.



Venerdì il matrimonio del secolo, domenica la beatificazione del millennio, lunedì la madre di tutte le eliminazioni da parte dei Navy Seals. I media di settore hanno usato tutte le scuse, William&Kate, Giovanni Paolo II e il blitz per Osama, per ignorare la notizia della settimana: la nomina di Andrea Stillacci (a destra nella foto) a presidente di tutte le giurie che valuteranno i migliori lavori iscritti al concorso ADCI.

Non sembri ironia, la mia. Effettivamente la decisione di mettere un collega, che da un bel po' ha salutato e se n'è andato all'estero, a capo di chi voterà quello che entrerà nell'annual italiano è davvero rivoluzionaria. Massimo Guastini, neopresidente del Club, ha dato veramente una sterzata significativa. Non ha toccato i meccanismi compositivi (le famose giurie ristrette), perchè sarebbe stato troppo complesso intervenire sulla polverosa burocrazia decisionale. Se ne parlerà per l'anno prossimo, di ritornare ad altre formule.

Ma ha messo in cima alla catena di valutazione uno bravo, competente, signorile. Tutta roba che serviva, dopo il circo togni degli ultimi tre anni. Stillacci, che è andato via senza sbattere la porta ed insultare nessuno, nonostante ne avesse magari il diritto, si è realizzato altrove sia come manager creativo, che come imprenditore, con la sua sigla Herezie. Da quando si è trasferito in Francia ha vinto premi tosti a Cannes e ha conquistato clienti internazionali di prestigio. Ma sopratutto ha resistito alla tentazione di mandare un paio di pernacchie a chi l'aveva frenato e plafonato nel Bel Paese.

Originale, simbolica e di valore la decisione di nominarlo: indirizzerà e guiderà il lavoro delle giurie nazionali, siamo sicuri, secondo lo stile poco provinciale che gli è sempre stato naturale. E con la serenità di chi non ha bisogno di servire freddo il piatto della vendetta.

Adesso vediamo chi avrà il coraggio di dire che questo nuovo consiglio ADCI parla molto e agisce poco.

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