mercoledì 15 giugno 2011

Great Stories Start In Cannes/8.Bedeschi




Continuiamo con gli interventi di professionisti italiani che raccontano come Cannes abbia contribuito, o meno, alla loro crescita professionale. A quattro giorni dall'apertura del Festival della Creatività, oggi è il turno di un regista e produttore che prima di tutto è stato un art director, Giovanni Bedeschi. Per sua stessa ammissione, è la dimostrazione che spesso quello che succede a Cannes influenza definitivamente la carriera. Sopratutto se si parla della New Directors Showreel, un invenzione del Wolrdwide Creative Director della Saatchi, Paul Arden, scomparso qualche anno fa. A lui, autore di tante indimenticabili campagne, è sopravvissuta anche l'idea di questo evento nell'evento, che ha lanciato quasi tutti i più importanti registi pubblicitari di successo.


A me un incontro a Cannes la vita l'ha cambiata davvero.

Nel 1991 ero Creative Supervisor alla Saatchi. Su un progetto di una serie di nuovi spot, Maurizio D'Adda era riuscito a convincere tutti a far girare il film pilota a me, che come art avevo ideato la campagna e quindi avevo chiaro in mente cosa volevo ottenere. Per spiegarlo ad un altro regista ci voleva più tempo che a farlo girare direttamente al creativo.
Per fortuna Maurizio mi fece mettere a disposizione le risorse giuste: il test andò così bene che il cliente disse senza mezzi termini che lo voleva subito in onda.

Provate a pensare alla gioia di un art director che vede in tv il suo film, esattamente come l'aveva in mente. Immaginate quanto mi sono divertito, nei mesi immediatamente successivi, a ritirare premi come regista. Perché quella campagna ottenne davvero un successo strepitoso.

Ma non era ancora finita.

Infatti, qualche mese dopo, dalla sede di Londra della Saatchi arriva una comunicazione di quelle che ti lasciano senza fiato: Paul Arden, direttore creativo supremo di tutti i mondi, aveva scelto proprio quel film per rappresentare l'Italia nella Saatchi & Saatchi New Talent Showcase di Cannes. Facio sempre fatica a spiegare cosa voglia dire questo, per uno di neanche trent'anni. Da quella proiezione al Palais sono passati, o sono stati scoperti, tutti i migliori registi del nostro mondo. Lo spettacolo che Paul metteva in scena ogni anno raccoglieva una vera folla: più di un migliaio di creativi che fanno anche un'ora di coda per sedersi al Debussy e scoprire quali sono i nuovi talenti mondiali. Di solito ero fra quelli che facevano la fila per vedere chi faceva tendenza. Quell'anno, invece, ero uno dei 15 da scoprire.

Inutile dire che, dopo quella proiezione, sono stato coperto di proposte di lavoro: così ho lasciato l'agenzia ed ho cominciato la mia carriera di regista.

Insomma, per me a Cannes è nata una storia. Grande o piccola, decidete voi.

Ma chi l'inizio di quella storia l'ha scritto davvero, sono stati Paul Arden e, sopratutto, Maurizio D'Adda. Grazie a tutti e due.


Giovanni Bedeschi

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