Continuiamo la pubblicazione di commenti di professionisti italiani che raccontano come Cannes abbia contribuito, o meno, alla loro crescita professionale, iniziata qualche giorno fa con Pasquale Barbella. Oggi è il turno di Alessandra Lanza, Direttore Marketing e Pr di Gruppo Input e Presidente della Consulta degli Eventi di AssoComunicazione. Una manager creativa per cui la Croisette non vuol dire solo pubblicità. E, differenza ulteriore dalle testimonianze precendenti, per Alessandra questo E' L'ANNO in cui il festival diventa un occasione. Spera Lei, sperano in tanti.
Cannes, 2001. Sono una giovane producer al festival del cinema. Sono qui per ritirare un premio: quello per il cortometraggio Terzo e Mondo, diretto da Daniele Pignatelli e prodotto da Alberto Zabban per la Synthesis Film. È un’opera di impegno sociale, un progetto eccezionale. Festa, gioia, vittoria sono le parole che associo immediatamente a questi giorni. Un tripudio di emozioni cullate dalle onde sulle quali galleggiava Il Viola, una bellissima barca a vela d’epoca affittata per l’occasione. Che dire: grazie Alberto e Daniele!
Cannes, 2003. Sono un’executive producer, imbucata al festival con le vecchie, care e ricche case di produzione che tra feste, ville e piscine mi fanno accedere al tempio proibito. Cannes è lussuria e mondanità. Forse troppa per me con un fidanzato impegnato in quei giorni in Iraq con Emergency nelle difficili riprese del film “L’Arcobaleno e il Deserto”.
Cannes, 2011. Qualcosa è cambiato: sono forse diventata più bassa? Di sicuro ho lasciato la pubblicità e mi occupo di eventi ma soprattutto sono un membro della giuria, e rappresento l’Italia ai Promo & Activation Lions. Che meraviglia, che impegno! Tornare a Cannes in veste di giurato mi fa riflettere sull’importanza di questo premio per le nostre agenzie e i nostri professionisti. Cannes è il riconoscimento del nostro lavoro. Per questo penso che si debba partecipare, e farlo per vincere. In bocca al lupo ragazzi!
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