venerdì 17 giugno 2011

Great Stories Start in Cannes/10.Guastinii


Concludiamo i contributi su Cannes sulla base del claim che quest'anno promuove il Festival Mondiale della Creativià: Great Stories Start In Cannes. La chiusura è riservata al neo Presidente ADCI, Massimo Guastini. Un sentito Grazie a lui ed a tutti quelli che nele ultime due settimane hanno provato a raccontarci i loro incontri determinanti sulla Croisette. O hanno voluto sottolineare che l'annuale kermesse pubblicitaria, per loro, è assolutamente inutile ed odiosa. Grazie a tutti. Hanno dimostrato, da queste pagine web, che si può essere a favore o contrari, sintetici o verbosi, ricordare o progettare. Ma che si può anche scrivere, nello stesso posto e sullo stesso argomento, senza insultarsi, senza celarsi, firmando le proprie opinioni col proprio nome, ed ottenendo comunque un seguito di lettori rilevanti. Sembra poco. Ma di questi tempi bisogna davvero ringraziare.
Chi ha scritto, ma sopratutto chi ha letto.
Chi ha voluto ricordare, come chi ha finto di non essere stato invitato.
Chi andrà a Cannes a lavorare e chi resterà, in agenzia o in studio, a lavorare.

Grazie a tutti, davvero.



La mia prima volta a Cannes fu negli anni ottanta.
Non c'era Internet e il fax stava soppiantando il telex.
Chiacchierai per un quarto d'ora abbondante con un omone che mi ricordava un mix tra Gerard Depardieu e il Sergente Morgan (Forrest Tucker) de "I forti di forte coraggio", vecchia serie tv della mia infanzia in cui lo spirito dei Monty Python iniziava a pervadere una versione molto rivisitata delle avventure di Fort Apache.
L'omone sembrava un tipo interessante anche se la conversazione in inglese, in quella bolgia festivaliera, lasciava più di una zona d'ombra.
Scoprii solo qualche giorno dopo di essermi intrattenuto con una delle star dei tempi, il regista Joe Pytka.

Il festival di quegli anni, al di là di incontri del genere, rappresentava soprattutto la possibilità di incontrare il mio "mestiere" e ricordarmi i motivi per cui l'avevo scelto.
Poi tornavo per altri dodici mesi alla mia reclame, ai marchi grossi e alle mie copy strategy, benché mi rendessi perfettamente conto che erano gabbie troppo strette per infilarci leoni come quelli che avevo ammirato a Cannes.

Massimo Guastini

1 commento:

A.A. ha detto...

invidia. io Joe Pytka l'ho visto un sacco di volte e non sono mai riuscito a parlargli.
una volta, quando c'erano già le email, sfidai la sorte e gli scrissi chiedendo la sua disponibilità per uno spot. come prevedevo, la sua producer mi rispose che Joe era già impegnato per i prossimi sei anni o giù di lì. mi disse anche che Joe aveva letto lo script e che gli era piaciuto molto. il contentino mi riempì d'orgoglio. ma pensa come sei stato fortunato ad avere 15 minuti del suo tempo tutti per te!

ah, condivido la citazione dei Forti di Forte Coraggio. sono stati fondamentali nella formazione di molte delle menti migliori della nostra generazione...