giovedì 17 novembre 2011

"Perché è di moda parlare di libri senza averli letti (ma il mio fastidioso editore non me lo permette)."



Aldo Brigaglia mi manda il comunicato stampa del suo nuovo libro, “Il caso Saatchi”. Prendo il telefono per chiamarlo e spiegargli che normalmente non parlo dei libri se non li ho letti. Poi mi fermo e ci penso un po’.

In effetti, devo smetterla di comportarmi in questo modo banale. Conosco Aldo, è persona seria. Non è solo un bravo pubblicitario. E’ un signore, con un’età vicina a quella di mio padre, che è in grado di prendere la chitarra e cantare senza incertezze di memoria “Carlo Martello di ritorno dalla Battaglia di Poitiers” di De Andrè o un pezzo a caso degli Who senza errori nell’inglese. E’ una persona di cui ho grande rispetto.

Quindi, seguendo una tendenza ormai accettata, parlerò del suo libro senza sfogliarlo: lo fanno gli opinionisti importanti. Non voglio che Aldo si offenda: per dimostrargli di non averlo letto, basterà scrivere che Brigaglia ricostruisce la controversa vicenda, le indagini e i processi, di una gara da 56 milioni di euro della Regione Sardegna. E svela anche risvolti inediti che aggiungono ulteriori sprazzi di verità a una brutta storia che ha disorientato la politica e l’opinione pubblica. Dichiarazione sufficientemente neutra perchè tutti capiscano che non so di cosa parlo: l'autore avrà di che gongolare.

Certo, come segno ulteriore di rispetto nei confronti di Aldo, potrei aggiungere dettagli sbagliati sui contenuti del libro, rivelazioni farlocche sulla sua vita professionale, analisi strampalate. Ho visto che fior di opinion maker fanno così, ma io non sono gran che, come scrittore: queste vette non le raggiungerò mai.

Visto che ci sono, potrei riservare lo stesso trattamento a “Imbecilli”, il nuovo libro di Alfredo Accattino: un irresistibile compendio delle frasi più sbagliate e fuori luogo della storia. Ma accidenti, ce l’ho in borsa e lo leggerò nei prossimi giorni. Se non lo commento subito, potrei quindi commettere l'indelicatezza di parlarne con competenza. Anche Accatino è un amico: non si merita un simile sgarbo. Poi è uomo di mondo, e so che apprezzerà, al pari di Brigaglia, una recensione in linea con la più attuale tendenza della critica pubblicitaria. Quindi, dichiaro serissimo: "Imbecilli" è un gran bel libro. Certo, come tutte le cose umane, è migliorabile (vado a caso, ma ci sarà sicuramente qualche frase stupida che gli sarà sfuggita: in fondo di imbecilli è pieno il mondo, no?).

Purtroppo, dopo la gioia di essermi messo al livello dei veri leader di opinione, sono costretto ad affrontare la parte sgradevole del post. Infatti l’editore di LatoB ha la pessima abitudine di pretendere che i commenti siano moderati. Quindi a nessun lettore sarà possibile scatenarsi in insulti gratuiti sui libri non letti e i loro autori.

In aggiunta Sagone crudelmente mi costringerà a leggere il libro di Brigaglia e quello di Accattino e a parlarne con obiettività, facendomi notare preventivamente eventuali inesattezze. Mi chiederà perfino di consigliare ai nostri lettori di sfogliare entrambi i libri, prima di esprimere i propri commenti (non ce n'è bisogno, perché chi commenta su LatoB sa che la firma, anche se solo digitale, li obbliga all'autorevolezza). Un'imperdonabile e antica serietà: e pensare che se avessi un editore veramente scorretto e maleducato, magari potrei vantarmi di essere il blogger più letto della comunità...

Lo so, sarà dura per qualche lettore non poter sfogare qui eventuali inquietudini quotidiane. Ma chissà, magari la rivelazione che documentarsi porta ad esprimere giudizi sensati potrebbe essere una bella emozione.

Mi credano gli scettici di professione e facciano un tentativo: scoprire il piacere di esprimere opinioni serie è di grande soddisfazione. Molto meno frustrante che fingersi creativi nel modo più banale: inventandosi stupidaggini a flusso continuo.

Pasquale Diaferia

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Adoro la velocità dei tempi moderni. E non vedo l'ora di leggere una recensione di Diaferia su un libro che, ancora, non ho scritto.

Alfredo Accatino

Anonimo ha detto...

Il mondo va sempre più veloce. Non vedo l'ora di leggere un giorno una recensione di Diaf su un libro che ancora non ho scritto :-)

Alfredo Accatino

Redazione ha detto...

abbi fede, alfredo.

quando meno te l'aspetti, leggerai il commento al tuo libro mai scritto (ricordi il film che fellini voleva fare, la vita di giuseppe mastorna, e che decise di non produrre perché i critici glielo segarono preventivamente?)