giovedì 16 ottobre 2008

I retroscena della querelle tra Lorenzo Strona, presidente dell’associazione con sede a Milano, il direttore di Spot and Web Pasquale Diaferia, e l’editore Mario Modica. Origine dello scontro l’accordo per la produzione dell’house organ dell’associazione L’Impresa di Comunicazione.

Non è abitudine di ADVexpress, e delle pubblicazioni di ADC Agenzia della Comunicazione, intervenire su dispute o polemiche che riguardano i colleghi di altre testate specializzate nel settore. Interrompiamo questa prassi e ci occupiamo del caso che sta catalizzando l'attenzione di molti operatori: la 'querelle' tra Pasquale Diaferia, direttore responsabile di Spot and Web, la newsletter edita da Mario Modica Editore, e il presidente dell'Unicom, Lorenzo Strona (nella foto a sx).


Ce ne occupiamo perché in ballo c'è la reputazione di un'associazione importante con oltre 40 anni di storia e 230 imprese aderenti, la reputazione di un presidente in carica da circa un decennio, e la reputazione di un pubblicitario/giornalista decisamente non convenzionale. Lo facciamo anche perché a quella che sembra essere una mera battaglia ideale, e sacrosanta, a difesa dell'autonomia del giornalista, sottende anche un contenzioso tra un'Associazione (la Unicom) e un Editore, Mario Modica Editore di Mario Modica, che per conto dell'associazione avrebbe dovuto assumere l'incarico di Editore incaricato dell'house organ di Unicom: Impresa di Comunicazione .


Contenzioso che svela la miseria che a volte caratterizza il nostro settore e, in buona parte, spiega la nobile battaglia di Diaferia. Tra miseria e nobiltà - per citare il noto film con protagonista l'indimenticabile Totò, scritto da Eduardo Scarpetta, padre di Eduardo de Filippo – cerchiamo di ricostruire la storia.

Ufficialmente tutto ha origine martedì 30 settembre con Spot and Web, che apre con un articolo a firma di Diaferia decisamente forte. E decisamente contro il presidente dell'Unicom, Lorenzo Strona. Il Presidente Editore, così viene apostrofato nel titolo, è accusato di aver rivolto il seguente consiglio all'editore di Spot And Web, Mario Modica: "Quello lì (Pasquale Diaferia ovviamente, ndr) te lo devi togliere dai coglioni". E viene anche accusato di avere passato a Modica un biglietto con il nome di 5 agenzie da cancellare dall'agenda dei contenuti della Newsletter. Si tratta di 5 agenzie uscite da Unicom (vedremo perché) e in alcuni casi entrate in AssoComunicazione. Le agenzie annotate sulla black list compilata dalla mano di Strona sono la Pan Advertising di Giorgio Bonifazi, la Koinetica di Rossella Sobrero (entrambe entrate in AssoComunicazione), la CNNT di Enrico Anghilante, la Es Studio di Paolo Carmassi, e la Matica di Laura Rolle . Del perché del comportamento di Strona, però, Diaferia dichiara di non volere indagare. Sarà lavoro di Unicom, se lo vorrà fare.

Fatto sta che da quel dì si scatena l'ira di Dio. Non passa giorno che Diaferia (nella foto a dx) non scriva un pezzo su Strona e sul suo esecrabile comportamento. Vengono usati termini forti, da mafia, così che il biglietto viene ribattezzato 'pizzino'. In maniera abbastanza sorprendente il bersaglio dell'attacco non si muove. Strona sta lì, incassa e non risponde. Un comportamento che alcuni hanno interpretato come una sorta di ammissione di colpa. "Non mi hanno mai chiamato da Spot & Web", ribatte lui. Oggi, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'accordo tra Unicom e l'Università Lum Jean Monnet di Bari, il presidente dell'associazione finalmente ha parlato, e ha raccontato la sua verità. Alla conferenza era presente anche Pasquale Diaferia ma non l'editore in questione, Mario Modica che, per completezza di informazione, abbiamo raggiunto telefonicamente. E ci ha fornito una corposa documentazione a supporto delle sue posizioni.

Partiamo da quello che sembra essere il motivo scatenante di questa 'querelle'. L'accordo tra Modica e Unicom per la realizzazione dell'house organ L'impresa di Comunicazione. Periodico che la società di Strona aveva prodotto per circa 7 anni, e che l'associazione aveva deciso di affidare ad altri. I consiglieri delle 5 agenzie della black list, infatti, erano usciti dall'associazione anche perché non ritenevano opportuno che la società del presidente realizzasse e fosse di fatto anche l'editore del periodico dell'associazione. Da qui una causa per diffamazione ai loro danni intentata personalmente da Strona (istanza rigettata dal Gip perché il fatto sarebbe avvenuto nell'ambito ristretto associativo).


A gennaio 2008 si arriva finalmente all'accordo tra Unicom e Mario Modica. Accordo secondo il quale Modica Editore prende in carico il compito di Editore Incaricato della rivista che da bimestrale intende passare a mensile. Modica proponeva Pasquale Diaferia (già direttore responsabile di Spot and Web dal 1°settembre 2007) quale direttore responsabile dell'house organ di Unicom. Da parte sua Modica si sarebbe impegnato nella produzione del periodico e nella raccolta di una parte della pubblicità. Ma Diaferia, pur firmando i moduli da consegnare in tribunale non appariva sul colophon del giornale come direttore responsabile. Firmava un solo pezzo, una intervista a Davide Rampello sul numero di giugno. Eppure, a suo dire, coordinava il lavoro di redazione soltanto, però, delle prime 5 pagine. Il tutto, sempre secondo Diaferia, veniva impaginato e prodotto a Borgomanero, sede della Lorenzo Strona & Partner (LS&P).Il giornalista punta i piedi, non ha ben chiaro quali siano i giochi (il giornale lo produce Modica o LS&P?). Inoltre, il suo nome continua a non apparire sul colophon e incontra problemi sulla libertà di intervistare alcuni personaggi del mondo della comunicazioni quali, ad esempio, Stefano Rolando. Al che, sempre secondo Diaferia, che con Strona condivideva un'amicizia di lunghissimo corso, i rapporti con il presidente di Unicom diventano sempre più tesi tanto che Strona dà il famoso consiglio a Modica non solo per l'Impresa ma anche per Spot & Web. E suggerisce pure il nome di una giornalista per sostituirlo: Maria Comotti , come Strona ha dichiarato in conferenza questa mattina. A questo punto viene tirato fuori il famoso pizzino sulle 5 agenzie della black list. Al rientro dalle vacanze estive Diaferia, che nel frattempo dichiarava ai consiglieri Unicom di ritirarsi dal giornale, fa scoppiare il caso dalle pagine di Spot and Web. Sul numero settembre Mario Modica Editore sparisce dal colophon dell'Impresa di Comunicazione: riappare, infatti, la società del presidente di Unicom, la LS&P.

Ovviamente, la storia di Strona è diversa. "Alla base di tutta questa vicenda c'è un grande equivoco nel quale è caduto Diaferia – ha dichiarato in conferenza stampa (vedi anche TG Cannes, http://tgcannes.advexpress.it/Default.aspx). Equivoco che nasce dall'accordo con Modica... Il quale contattato più volte a luglio non forniva alcuna relazione sull'andamento della raccolta pubblicitaria", che pure in termini di pagine era aumentata in maniera evidente nel periodo della gestione Modica. Strona dichiara anche di avere ricevuto una telefonata dallo stesso Diaferia che gli esprimeva l'intenzione di lasciare l'editore Modica, fatto smentito dall'interessato. Come pure, Strona afferma di avere parlato con lo stesso Modica: "il quale mi ha riferito che si trovava in difficoltà col direttore (Diaferia, ndr) che gli procura più nemici che amici e mi chiedeva di suggerire un nominativo da segnalare per sostituirlo. Appunto il nome di Maria Comotti, e glielo passo". Anche in questo caso Modica smentirà ad Advexpress. Più tardi, in conferenza, Strona vorrà sottolineare come la questione riguardasse il periodico Unicom e non Spot and Web. Così come le agenzie della black list, secondo Strona dovevano essere escluse da una possibile rubrica sulle campagne o iniziative realizzate dalle imprese italiane, rubrica che avrebbe dovuto occuparsi delle associate Unicom. Un'usanza, quella di escludere da questo genere di servizi le non associate, comunemente praticata". Non avendo alcuna risposta sul fronte pubblicitario Strona decide di rescindere il contratto con la Modica Editore per inadempienze, con una raccomandata del 23 settembre.

Il presidente di Unicom, inoltre, ha avanzato qualche altro dubbio su Modica e sul suo rapporto con Unicom. Innanzitutto dichiarando che non è mai stato iscritto a Unicom, cosa che non risulta ad ADVexpress in quanto modica ha prodotto alla nostra redazione copia del bonifico con cui l'editore ha versato la propria quota associativa di 1.000 Euro in data 18 febbraio 2008. Poi mettendo in evidenza come la partita Iva dello stesso Modica corrispondesse all'emittente radiofonica Radio Luna Pavia e, pertanto, non avrebbe nemmeno potuto fare l'editore incaricato. Anche in questo caso la documentazione fornita dimostra la voltura avvenuta alla ditta individuale Modica Editore già nel 2001.

La posizione di Modica (nella foto a sx) sulla vicenda è la seguente: "Se volevo mandare via Diaferia, e poiché Strona non è mio socio, ci potevo pensare da solo. Da quello che mi risulta Strona non voleva più Diaferia perché creava problemi nella gestione del periodico Unicom. Con Pasquale non ho mai avuto alcun problema, ha sempre avuto la mia stima. E il fatto che Pasquale possa dare fastidio a qualcuno va bene, è perfettamente in sintonia con la mia linea editoriale".

In merito poi alla richiesta di chiarimenti sull'andamento della raccolta pubblicitaria dei 4 numeri gestiti da Modica, usciti da febbraio a giugno, l'Editore afferma: "Se qualcuno non ha rispettato i patti, quello non sono certo io. Quando abbiamo fatto il contratto, sin dal primo numero doveva esserci la dicitura Editore Incaricato Mario Modica Editore così come alla voce raccolta pubblicitaria. E nella dicitura di direttore responsabile: Pasquale Diaferia. Dopo 4 numeri ancora non c'erano i due nomi. Inoltre, mi è arrivata prima la lettera dell'avvocato con cui si rescindeva il contratto poi la richiesta di resoconto. E comunque, sempre secondo l'accordo, non dovevo rendere conto a Unicom dell'andamento della pubblicità. A fine anno avremmo tirato le somme. Ho passato ore e ore al telefono con Strona e alcuni consiglieri ognuno dei quali diceva la sua: per alcuni la pubblicità era troppa, per altri troppo poca per alcuni venduta a un prezzo troppo basso, per altri troppo alto. Insomma, la verità è che il giornale l'ha sempre fatto Strona, impaginato e stampato. Io in questi 4 mesi ho raccolto la pubblicità e pagato i collaboratori".

Ma la famosa black list riguardava l'Impresa o Spot & Web? "Riguardava anche Spot and Web, ribadisce Modica. Come pure, il consiglio di sollevare Diaferia dall'incarico di direttore". Infine la quota associativa: "Mi sono iscritto a fine 2007 pagando per il 2008. Se Strona sostiene il contrario mi restituisca i soldi".

Tra miseria e nobiltà la storia sembra continuare e pone un interrogativo sulle elezioni del nuovo consiglio direttivo e del nuovo presidente, previste entro il 1° giugno 2009. "Se mi ricandiderò? Dipende – afferma Strona – tra quindici giorni compio 60 anni, se lo farò sarà comunque l''ultima volta'":

Salvatore Sagone

tratto da advexpress.it

Nessun commento: