martedì 24 marzo 2009

Nasce Flumen, la fonda Torchetti

Nell'ambito dell'incontro 'Una via italiana all'impresa internazionale', svoltosi oggi, 23 marzo, a Roma, è stata annunciata la nascita della holding italiana di partecipazioni che si pone l'obiettivo di aggregare strutture nel settore della comunicazione, in ambito italiano e internazionale, attraverso acquisizioni e start-up. Presidente e maggiore azionista è Paolo Torchetti.

(Dal nostro corrispondente a Roma, Andrea Gervasi)
L'incontro-dibattito 'Una via italiana all'impresa internazionale' svoltosi nella suggestiva cornice dell'Ara Pacis a Roma, è stata l'occasione per il Presidente Paolo Torchetti (nella foto) di annunciare la nascita di Flumen Communications Companies, neonata holding italiana di partecipazioni che si pone l'obiettivo di aggregare strutture nel settore della comunicazione, in ambito italiano e internazionale, attraverso acquisizioni e start-up.

Flumen rappresenta la terza via all'approccio internazionale rispetto alle holding finanziarie quotate in Borsa e ai network che associano strutture senza scambio di quote. Flumen invece propone un modello federativo che vede partecipare nella holding le società aderenti.

Flumen controlla già oggi la maggioranza di 14 società, tra le quali il 72% di Brand Portal, network attivo a Milano nei mercati Adv & Media, Interactive, Person to Person, Corporate e Multimedia Production, il 90% di SPQR Network che opera a Roma nei mercati dell'Adv & Media, Interactive, Person to Person e Corporate e il 95% di The Name, agenzia di Roma attiva nel settore dell'Advertising su clienti come H3G, Sony, Saab, Ministero del Lavoro, Fondazione Cinema per Roma.


Il fatturato attuale delle società controllate da Flumen si aggira intorno ai 20 milioni di euro per un totale di oltre 200 addetti ma, al termine delle acquisizioni previste per i prossimi mesi nei settori delle Relazioni Pubbliche, del Content Providing e del Web, i ricavi consolidati 2009 raggiungeranno quota 30 milioni di euro per un totale di addetti che sfiorerà le 300 unità equamente ripartite tra Roma e Milano e un portafoglio di oltre 200 clienti attivi.

Alla base di Flumen (nome ispirato da un celebre passaggio di Tolstoj: 'Gli uomini sono come fiumi (...) Ogni uomo ha in sé i germi di tutte le caratteristiche umane e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre') c'è un modello imprenditoriale e operativo basato sulla comunicazione integrata e sul principio della leadership collaborativa che Flumen intende proporre ora anche in ambito internazionale.

"Proporremo all'estero un paradigma imprenditoriale efficace e consolidato in questi anni che ha richiesto al sistema delle imprese italiano, storicamente improntato all'individualismo, un vero e proprio cambiamento culturale – ha sottolineato Torchetti, che è anche il maggior azionista di Flumen, con l'83% della società in suo controllo - Puntiamo su un modello federativo di comunicazione integrata fondato sulla forte specializzazione di ogni singola agenzia e sulla combinazione delle diverse specializzazioni per la realizzazione di progetti di comunicazione complessi".

Un modello che, nel suo divenire internazionale, intende abbracciare il concetto di hub attraverso l'apertura di numerose sedi di coordinamento dislocate per grandi aree geografiche.

I partner internazionali di questa visione saranno dunque soprattutto quelle hot houses creative che hanno scelto il linguaggio della creatività integrata per affermarsi sui propri mercati di riferimento.

Operativamente, nel closing di queste acquisizioni, Flumen chiederà ai vecchi soci di mantenere una parte rilevante di quote societarie (intorno al 20/30%) e nello stesso tempo di mettersi al servizio di un progetto condiviso che ha nei concetti di delega e di responsabilità i suoi fondamenti.

Londra sarà il primo snodo dell'esperienza internazionale di Flumen che guarda con grande interesse all'Europa ma anche ad altre aree geografiche affini per cultura professionale o per caratteristiche economiche.

A Londra seguiranno poi, sempre nel corso del 2009, le aperture degli hub di Madrid e Miami: per tutti il break even point previsto è per la fine del 2010, secondo un modello sperimentato con successo a Roma per SPQR Network che, dopo l'apertura nella primavera del 2007, ha raggiunto il punto di pareggio a fine 2008, dopo appena 18 mesi.

www.advexpress.it


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante... oltre al fatturato, alle acquisizioni e alle nuove sedi, hanno anche accennato al modo in cui gestiscono il personale?
Hanno menzionato che - fatalità - in 3 casi su 4 "certi" dipendenti non superano il periodo di prova?

Gino ha detto...

Scusa, puoi chiarire meglio ciò che hai scritto? Quali dipendenti non superano il periodo di prova?

STAFF-ai_via ha detto...

Caro Gino,
hai presente il film "Il diavolo veste Prada"? Lo trovi irreale, fantasioso, esagerato? Nooooooooooooo! E' niente rispetto a certe realtà aziendali, a certe agenzie...
Quali dipendenti non superano il periodo di prova? Facile, quelli che per un posto di lavoro sono pronti ad abbassare la testa ma non a calarsi le braghe per soddisfare le follie del capo!