lunedì 16 marzo 2009

P&G: valore e innovazione contro la crisi

Secondo Sami Kahale, AD Procter & Gamble Italia, intervenuto al Summit di Upa a Roma, saranno la capacità di comunicare al consumatore il valore delle marche in modo chiaro e trasparente e una forte innovazione a fare la differenza, per le aziende, sul mercato. L’esempio è rappresentato dalla P&G.

La crisi pone le imprese di fronte a una sfida: le aziende che vinceranno saranno quelle che accresceranno l'equazione del valore e lo comunicheranno in modo chiaro e trasparente. Ha esordito così al Summit Upa Kahale, AD Procter & Gamble Italia, interrogato sulle migliori strategie per uscire dal ralenty economico.

Secondo il manager, in questo mercato la sfida principale per un brand è raggiungere in modo distintivo il consumatore sempre più attento, esigente e informato, che anche con minori risorse economiche a disposizione segue, negli acquisti, il valore della qualità. "Avere un'idea creativa brillante –spiega Kahale – è la prima arma per un gruppo come P&G per concorrere in modo distintivo sul mercato. La seconda è offrire valore al consumatore, in termini di prodotti e di messaggi". Ecco un esempio: il rilancio di Dash liquido sul mercato con una nuova formula che consente alle casalinghe di lavare a temperature più basse evitando sprechi di energia elettrica.

Da non trascurare, per un Gruppo come P&G, quello della CSR e dell'impegno ambientale. "P&G è da tempo impegnata nello sviluppo sostenibile – spiega l'ad - . Abbiamo un programma rivolto ai bambini che ha l'obiettivo di mettere a punto, entro il 2012, prodotti a minor impatto ambientale e a basse emissioni. Essere competitivi in un mercato difficile creando valore, significa, per un'azienda come P&G, essere attenti anche alla qualità dei prodotti, alla genuinità, fattori che sono stati al centro della P&G.

Da anni, quindi, tre sono gli asset del Gruppo: il consumatore, i marchi e le persone. Produrre e comunicare valore sarà sufficiente per uscire vincenti da un mercato difficile? "Serve anche una buona strategia – aggiunge Kahale – che porti le aziende ad essere innovative, all'avanguardia e coraggiose, capaci di cavalcare l'onda per essere ai primi posti quando tutto sarà calmo". "Il segreto del successo di P&G si basa sull'innovazione a 360°, di prodotti, di modelli di business, di comunicazione".

Infine, un'occhiata al ventaglio dei mezzi, dal piccolo schermo al digitale, sui quali P&G è presente. "L'importanza del digitale nelle strategie di P&G dipende dal mercato – precisa Kahale - . Di fronte a uno scenario che vede oltre 20 mln di consumatori italiani utilizzare il web, in Europa P&G investe circa il 10-15% del budget su internet. E' fondamentale investire in modo strategico sul digitale, per questo è in corso una collaborazione con Opodo in Inghilterra per studiare le modalità di acquisto degli utenti sul web". Non manca la televisione, anch'essa utilizzata in modo strategico. In generale, il trend di P&G in fatto di planning è chiaro per tutti i mezzi: "Pianificheremo su tutti gli strumenti più qualificati per raggiungere il consumatore nei luoghi del maggior consumo e su quelli che più saranno efficaci per trasmettere valore".

In un mercato affollato di marchi, di messaggi, in cui i consumi rallentano, diventa fondamentale raggiungere i consumatori in modo efficace ed efficiente. "La creatività deve essere dirompente – sottolinea l'ad - e le agenzie devono identificare le idee più forti che possano essere fatte esplodere su tutti i mezzi. Si devono tenere in considerazione tre fattori: il contenuto del messaggio, il contesto del messaggi e l'interattività dei mezzi".

Ultimo suggerimento di Kahale alle imprese è quello di essere alla guida dell'innovazione. "Oggi in Italia è difficile essere competitivi dati i tassi di crescita moderati e l'elevato costo per lanciare un prodotto rispetto ad altri Paesi" evidenzia l'ad P&G . " Credo sia necessario creare una corsia preferenziale per l'innovazione, che consentirebbe alle aziende di apportare vantaggi al sistema e a tutti gli operatori della comunicazione".


Nessun commento: