domenica 12 luglio 2009

Dal piedistallo, presto o tardi, si rischia di cadere.

Premessa: sono un ex Saatchi fino nel midollo. L'altra sera, alle premiazioni adci, la cosa che mi ha fatto più piacere è stata salutare al volo Fabrizio Caprara: non lo vedevo davvero da un bel po'. Ed assistere di persona al trionfo di un'agenzia che ho molto amato è stato davvero un piacere.

Solo per documentare i più distratti, saatchi è agenzia adci dell'anno dopo aver portato a casa i seguenti riconoscimenti:
- 5 ori, 6 argenti e 6 bronzi all'adci;
- 1 oro all'adce;
- 1 oro all'eurobest ;
- 1 oro ed 1 argento all'epica (ed io ero in giuria...);
- 1 argento ed 1 bronzo al radiofestival;
- infine 1 oro nella young cyber competitions, 1 argento e 2 bronzi a Cannes.

Mica male, vero?! Logico che in momenti come questi, l'agenzia dell'anno voglia celebrare i successi degli ultimi 12 mesi
acquistando pagine sui giornali di settore e mettendo in mostra il palmares acquisito.

Ma quando si arriva in alto, l'enfasi e l'entusiasmo ti travolgono. Le altezze raggiunte ti fanno perdere non solo l'equilibrio, ma a volte anche la trebisonda. E per non smentire le regole, i ragazzi della saatchi stavolta si sono fatti sfuggire un dettaglio che, diciamo la verità, proprio nel passaggio trionfale li rimette in quel mondo di simpatia ed ironia in cui noi sappiamo che sanno sguazzare.

Infatti, in basso alla pagina (bella, tra le altre cose) che celebra i successi sopra elencati, c'è una piccola base line che voleva essere una specie di ciliegina sulla torta: il ringraziamento a quelli che alla fine pagano ed approvano il lavoro premiato, quelli senza i quali nulla succede. I Clienti.

Ed infatti il testo recita gratificante: "Ringraziamo Novartis e tutti i clienti che hanno creduto nelle nostre idee. Premianti."

Bello vero? Un atto di signorilità nei confronti di quegli attori fondamentali nei nostri successi creativi. Le aziende che mettono il lavoro sui media, i clienti che trovano il coraggio di approvare idee di qualità.

Tutto bello, tutto perfetto. Ma c'è un piccolo Ma. Perché il nome del cliente più premiato, la casa farmaceutica Novartis, in realtà nella pagina riporta un typo clamoroso, un errore di battitura, un refuso malandrino, un'inesatezza sciagurata.

E' scritto Norvartis, con una R in più: accidenti che gaffe!

Eppure è così bella questa involontaria scivolata. E' così originale, perchè gli errori sono davvero creativi.
E' così fenomenalmente umana, perchè i più bravi sono ancora più simpatici se, nel momento più inaspettato, sanno ancora stupirti. Magari con un refuso.

E per evitare che qualcuno possa pensare che sia animato solo da invidia per i pluripremiati, non ho timori a scriverlo chiaro:
Viva Saatchi! Bravi, impeccabili, perfetti fino al momento del trionfo. Poi questa piccola debàcle, che li rende ancora più simpatici. E ricorda a tutti, non solo a loro, che in questo, come in tutti i mestieri creativi, una volta arrivati al piedistallo, prima o poi, il rischio è scivolare.

So che, sia a Roma che a Milano, la Ideas Company è piena di professionisti che sapranno rispondere con altrettanta ironia a questa mia piccola, spiritosa e complimentosa tirata d'orecchie. Spero solo di non aver messo in questo post il solito personale refuso. Se no, altro che simpatia: mi crocifiggeranno senza pietà.

Per finire, e chiarire la mia posizione:
Hats off to the Saatchi People!
Cento di anni così, per il futuro!

1 commento:

FRa' ha detto...

Perché hai scritto in milanese ''perchè?''. ;-) FRa' reffussi come immobili.