venerdì 25 settembre 2009
C'era questo, c'era quello. Mancavano solo i soldi.
Da trent'anni vedo milano assediata durante la settimana della moda ed assisto al consueto minuetto tra chi è favorevole e chi contrario.
A partire dai tassisti, molti si lamentano per l'invasione di buyer, modelle, perditempo e latin lover.
Gli entusiasti ricordano l'influenza sul PIL nazionale e la reputazione mondiale che ne consegue (o viceversa, scegliete voi).
Io mi astengo e mi limito a girare per sfilate, feste, incontri di vario tipo. E devo dire che a volte vedo anche cose che escono dal vaso e generano effetti inaspettati. Visto che per professione guardo solo le cose inattese, devo dire che ieri sera, nel cortile di Palazzo Reale, opportunamente adattato all'uso festaiolo, ho ammirato l'ammainabandiera di quella che una volta veniva definita la Milano Radical Chic.
Immancabile come le multe per divieto di sosta dei ghisa, il charity si è sposato con la moda nel corso di un'asta benefica a favore delle donne d'Abruzzo, organizzata da una grande multinazionale del beverage. Otto stiliste disegnano 32 bottiglette di bevanda senza zucchero, secondo la loro personalità, e le fanno sfilare in versione da un metro e ottanta sulla passerella più Vip della settimana. Coerenti con la politica di nuove decorazioni della storica bottiglia Contour della casa di Atlanta che già avevamo annunciato da Cannes, a giugno (vedi servizi di Lato B dell'epoca).
Un meccanismo ad orologeria, che dovrebbe generare pr, visibilità, mondanità, profitti e, in questo caso, anche raccolta di fondi per le sfortunate popolazioni abruzzesi.
Ma sarà che c'è la crisi, sarà che i Vip non sono più quelli di una volta, alla fine i grandi mock up originali delle nostre stiliste vengono assegnati per cifre non mirabolanti. Perfino le 4 iper ironiche e creative che la Jardini ha disegnato per Moschino, a mio modesto parere le più originali.
Insomma, anche l'esuberante banditore di Sotheby's ha fatto fatica a farsi dare, solo per pochissimi pezzi, euro che per una bottiglia di quelle dimensioni corrispondono peraltro alla fattura per mano di un buon scenografo.
Segno che il sistema moda sta soffrendo la crisi oltre misura, come si sussurra nei corridoi delle maison?
Forse semplicemente l'arrivo della noia per le vicende abruzzesi, manipolate, strumentalizzate e mediatizzate ad uso e consumo di parti politiche e sociali a tal punto che, come logica conseguenza, perfino i ricconi nostrani cominciano a disinteressarsi del dramma di aprile?
Ma che sia la contingenza economica, che siano i Vip annoiati, che sia il cinismo dilagante, è un peccato che stia calando la tensione sulle conseguenze del terremoto.
Il risultato è che comincia a farsi strada una solidarietà di facciata, light come la bevanda che patrocinava la serata. L'unica che comunque è riuscita a portare a casa i risultati di visibilità e mediatizzazione attesi.
Ma i milanesi non si lamentino: copie delle 32 opere verranno esposte in giro per città, nei prossimi giorni. Se farete fatica a trovare un taxi, potrete ingannare l'attesa ammirando il bottiglione. E se proprio vorrete inchinarvi all'onda artistico-consumista, ci saranno anche le versioni replica in dimensioni 25 centilitri di 8 delle più belle, piene del liquido scuro e dolciastro. Ma quelle, ovviamente, a pagamento al bar dell'angolo.
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