martedì 30 marzo 2010

Tv e web, linee parallele destinate a incrociarsi


(Settimo appuntamento su LatoB per La comunicazione che vorrei, rubrica di Davide Boscacci, Direttore Creativo Associato JWT/RMG)

Venerdì scorso è venuto a trovarci in agenzia James Lima, regista ma soprattutto visual effects supervisor di qualche decina di film e serie televisive tipo Avatar, Terminator, The Others, The mentalist, Dr. House ecc ecc. Il classico regista americano capelli lunghi, supergiovane, motocilcista, entusiasta e fuckyeah.

Pensavo ci avrebbe fatto vedere la sua reel, o ci avrebbe parlato della sua esperienza con Jim (come lui chiama James Cameron), o ci avrebbe svelato i segreti della facial recognition e delle ultime tecniche di cgi. E invece no, invece ci fa una lezione di un'ora sul web 2.0, sulla realtà aumentata, il 3d sul web e altre robe simili. E io da una parte penso che palle, visto che sull'argomento sono abbastanza aggiornato, dall'altra però penso che è l'ennesima dimostrazione che gli altri paesi, Stati Uniti in testa, hanno una marcia in più.

Mentre la maggior parte dei nostri registi e delle nostre case di produzione (e ovviamente delle agenzie) sta ancora piagnucolando sul declino della tv, questi sono eccitati come ricci e non vedono l'ora di sfruttare le potenzialità offerte dal web in termini di esperienze video immersive e interattive. Quel tipo di esperimento, tanto per dire, che è valso il Grand Prix a Philips Carousel lo scorso anno a Cannes..

E quest'anno Philips ci riprova con il progetto Parallel Lines, di cui per ora abbiamo visto solo il trailer: cinque corti girati dalla Ridley Scott Associates sullo stesso script, per dimostrare che le storie sono infinite ma c'è un solo modo di vederle al meglio, lo schermo 21:9. Faccio notare, oltre al bel concetto e all'esecuzione eccellente, l'approccio digitale, quel particolare che fa la differenza: il giorno della release (nove aprile), per la prima volta sulla homepage di YouTube ci sarà un player widescreen con formato cinematografico 21:9. Ecco, non un film buttato su internet ma una campagna che sfrutta il mezzo e, anzi, lo modifica.

Le possibilità creative che le nuove tecnologie ci offrono sono enormi, non solo quelle esistenti ma anche quelle che si possono inventare. Ovviamente bisogna volerlo. E ovviamente bisogna anche avere i mezzi per farlo. Riconosco che è difficile eccitarsi quando un cliente in Italia ti chiede un video per il web e ti dice che ha diecimila euro di budget.

Serve più coraggio, da parte di tutti.

davide boscacci

1 commento:

Stefano Moro ha detto...

Visto che c'eri, hai potuto chiedere a James Lima il budget che RSA ha avuto a disposizione per questa operazione? Dubito fossero 10mila a soggetto...
In italia, il ridicolo sono 10mila per 2 soggetti. Ma come dici tu, è la partenza che è sbagliata. I Viral non sono spot girati con poco perché tanto vanno sul web, né corti buttati allo sbaraglio...
Da parte nostra la testa è cambiata da mo'. Aspettiamo le opportunità.