mercoledì 12 maggio 2010

Asini che sembrano unicorni.



L'immagine qui sopra è stata rubata per strada, ieri pomeriggio a New York. Me l'hanno appena mandata e l'ho trovato un segno di Dio. Mentre sto scrivendo un post sugli unicorni, mi arriva la foto naturalistica di questo animale mitologico, anzi motologico: un uomo/cavallo a quattro ruote che vuole riportare sulla terra una buona reputazione per le società finanziarie.

In realtà l'apertura doveva essere per il lancio di un altra creatura dal corpo strano. Infatti è sempre di stamattina l'annuncio di Edigita, la nuova società a tre teste con cui RCS, Messaggerie e Feltrinelli, si lanciano nel nuovo mercato dell'ebook per piataforme cme Kindle, iPad e simili. Come si legge nel comunicato stampa, si vuole "agire come fornitore di servizi sia per le librerie online (ibs.it, LibreriaRizzoli.it e laFeltrinelli.it in primo luogo) che per i siti di e-commerce stranieri (come Amazon.com o iBooks.com)".

Benvenuti nel paese di Alice. Quello in cui creature strane tentano di far progredire il paese digitale, mentre forze maligne vogliono invece frenarlo. Perché difficilmente aziende che hanno interessi così marcati nella carta vorranno poi far crescere la quota di digitale. Lo dimostra tutta l'attività di chi indirizza questo paese: tanto digitale a parole, ma poi la broadband non c'è, gli investimenti per le infrastrutture digitali vengono tranquillamente cancellati, tutti i giorni ti chiama una compagnia telefonica per promuovere la nuova tariffa mobile, tanto il mercato sta lì e basta.

E dire che il potenziale il paese ce l'ha. Sergio Tonfi di Philips Italia l'altro giorno mi diceva, non senza un certo orgoglio, che il paese che più ha visto i nuovi filmati di Parallel Lines (www.philips.com/cinema ) è stato l'Italia. Segno che abbiamo fame di strumenti e contenuti web, anche se non siamo ancora a livello di sistemi di comunicazione evoluti. Segno che la gente è capace di comprendere dove sono le novità, nei contenitori internet e non nel digitale terrestre, che pare nato già vecchio e con una vocazione allo sfruttamento degli archivi.

Insomma, in questo paese si continua a spacciare asini per unicorni. Ma la gente non è ingenua, e riesce ancora a riconoscere gli unicorni veri, come quelli di Philips, da quelli finti, come edigital, il digitaletv, la navigazione web sui cellulari ed altre simili amenità.

Auguriamoci che lo capiscano anche quelli che dovranno prendere le prossime decisioni industriali per il nostro sistema di comunicazione. Il rischio è che invece continuino a pensare come quelli che mandano in giro improbabili centauri a quattro ruote, sperando che la gente cambi idea su quelle aziende finanziarie che le stavano trascinando alla rovina.

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