Dieci anni fa, di questi tempi, avevo scritto una lettera che iniziava con una frase: "Ciao Mamma, sono nel nuovo millennio." Serviva a spiegare alla mia vecchia genitrice cosa voleva dire essere il primo italiano della storia nella giuria Cyber qui a Cannes.
Seguivano una serie di considerazioni in cui le spiegavo perché ero felice di fare quello che stavo facendo.
Oggi, al Cannes Debate di Martin Sorrel, che ospitava il nuovo CMO della Unilever, Keith Weed, ho sentito due di quelle frasi che non mi sono suonate nuove. Anzi, vecchie di dieci anni.
La prima, del patron della WWP, che nel back stage rispondeva alla domanda sulla guerra fra adv tradizionale e adv digitale:
"Esiste una sola agenzia, non conosco due tipi di agenzie di pubblicità."
La seconda invece l'ha pronunciata proprio il boss della Lever, ospitato dal baronetto della pubbliciità: "The more digital you are, the more global you can become. The more global you are, the more digital you can become."
A questo punto sono tranquillo. Nemmeno in Italia qualcuno potrà più negare che siamo nel secondo decennio del terzo millennio.
L'ha detto Sir Martin Sorrell.
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1 commento:
Riguardo la prima risposta, I beg to differ:
http://robertoventurini.blogspot.com/2010/06/perche-i-siti-fatti-dalle-agenzie-di.html#links
Ci sono almeno due tipi di agenzie di pubblicità: quelle ancora rivolte all'indietro, che guardano con nostalgia all'epoca d'oro televisiva "tv-stampa-affissioni"; e ci sono quelle che guardano avanti.
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