Eccoci qui.
Entrati nei tre giorni finali, quelli che una volta facevano il festival, ed oggi sono solo la parte finale della manifestazione, cominciamo a tirare le somme sul grande circo che gira attorno al festival.
La prima considerazione è la definitiva consacrazione dei primi quattro giorni.
Più belli, più ricchi di contenuti, pieni di ragazzi che poi al giovedì spariscono perchè tornano a casa a recuperare il lavoro (visto che sono gli unici che lavorano davvero, nelle agenzie). Pieni di spunti digitali, di teatralizzazioni, di premi che stanno diventando sempre più importanti, quelli che aprono poi le porte a titanium ed integrated, il sabato.
In mezzo a tutto questo, il Circo Togni del Gadget. Yahoo che da tempo inonda la Croisette di Hawaianas Viola, le vending Machines più divertenti ed insensate della storia (quest'anno è toccato ad Algida e ne abbiamo già parlato), cappelli di paglia per promuovere rassegne ecologiste (con la scritta "ecco un sistema di condizionamento che non condiziona l'ambiente"), barche di sabbia degne di riconoscimenti artistici e seni rifatti, meno degni di nota, in grande quantità.
Dentro al Palais YouTube si segnala per un grande corner, rappresentato in modo indegno dalle mie foto, in cui un grande Drowing Board Digitale è a disposizione degli art director. Prendi in mano una bomboletta spray che non è altro che un mouse, disegni un motivo grafico con un programma che è davvero ricco e sfumato, e due minuti dopo ti stampano in diretta una t-shirt con il tuo disegno. Iniziativa promozionale, certo. Nata per promuovere le nuove opportunità del canale offerte ad art director e creativi in generale. Ma realizzata in collaborazione con il Guggenheim, non con un asilo infantile di periferia.
Il vostro cronista si è fatto fotografare già la scorsa domenica mattina con una maglietta, prodotta con questo aggeggio, che riportava la scritta: "Io, Anelka (&Cassano) abbiamo ragione" .
Avete visto come è andata a finire. E chi aveva ragione.
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