martedì 26 ottobre 2010

Dalla Casa di Montecarlo alla Casetta nel Vermont: due campagne pelose.


Tutto in tempo reale.

Stasera sono riuscito a guardare il TG delle 20: scopro che i giudici di Roma hanno stabilito che la famosa casa di Montecarlo che ha reso più belle le nostre vacanze estive è stata venduta ad un prezzo equo.

Comincio a ridere come uno scemo (mi chiedo che livello di ironia dovranno dimostrare giornalisti e politici per presentarsi in pubblico dopo una simile bufala) e proprio allora mi arriva un sms di mia figlia da New York: controlla la mail. Ci trovo una fantastica campagna di un candidato del Vermont per le elezioni al senato di mid-term, corredata da un breve testo ("spiega ai politici del Bel Paese come si conquistano i voti").

La trovate qui, in un link semplice semplice.

So già che i più aggiornati di voi avranno riconosciuto la parodia del film che ha vinto il Grand Prix a Cannes, quest'anno.

Lo trovate qui, in un link ancora più facile.

La domanda, a questo punto, è: chi fa più ridere, quei politici americani che fanno la parodia della pubblicità o quei giornalisti italiani che pensano sul serio di fare inchieste d'assalto tarocche?

O meglio: occorre avere più peli sul petto per fare il senatore nel Vermont o più peli sullo stomaco per occupare lo scranno da Presidente del Consiglio in Italia?

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