mercoledì 27 ottobre 2010

WBF Milano - Day One


Il World Business Forum di HSM è ancora uno dei pochi appuntamenti nazionali in cui, una volta l'anno, si respira aria diversa. In cui arrivano contributi dall'esterno che ci ricordano che siamo un paese arretrato per quanto riguarda la tecnologia delle reti e la visione di sviluppo del nuovo millennio.

Ma sopratutto dopo interventi come quello di Don Tapscott, l'uomo che 4 anni fa si invento le Wikieconomics,
la sensazione confermata è quella di vivere a venezia nel 1493, un anno dopo la scoperta dell'America.
Ci si rende conto che il mondo va da un'altra parte, ma si finge che da noi tutto vada ancora come prima.

Pensate che sia un catastrofista? Allora provate a condividere alcuni degli appunti che ha preso durante la lunga relazione.

Tapscott, per esempio, ha lavorato sui concetti del suo nuovo libro, in uscita in italia in questi giorni, Macrowikiecnomics. E' stato scritto dopo la grande crisi del 2008, e sottolinea la necessità che si possa uscire dalle difficoltà con la crescita globale della cooperazione, delle comunità collaborative che si stanno aggregando attorno alla rete.

"The next step of Social Networking is Social Production" ha pronunciato con grande semplicità, lasciando intravedere lo sviluppo del 2.0 verso qualcosa di meno frivolo di facebook. E qui parte l'agitazione per un paese di individualisti come l'Italia,che non ha neppure la banda larga realmente diffusa. Come faremo ad entrare in questo modo di lavorare, che prevede anche Extended Enterpises in cui l'auto organizzazione, la cooperazione, la capacità di lavorare in remoto ed in rete, condividendo la conoscenza, diventa cruciale?

Tapscott ha continuato ad inanellare scenari e definizioni che in questo paese, se non lui avesse il passaporto americano, potrebbero provocare il suo arresto immediato. Per esempio ha detto che" i blogger sono istruiti ed intelligenti", ci si può fidare di loro. Ha detto che "Internet non si riferisce ai computer, ma ad un mondo che diventa sempre più intelligente ed interconnesso, dalle automobili alle mucche ". Ha detto che "ogni neonato dovrebbe avere un sito web come cartella clinica, perché la salute viene dalle reti, non dall'isolamento". Ha detto che "i giovani nativi digitali non hanno paura della tecnologia perchè per loro è come l'aria che respirano, esattamente come io non paura del mio frigorifero ." Ha detto " assumete un ventenne per insegnare agli insegnanti come usare pc ed Internet". E così via, inclusi i 5 principi per l'innovazione, la salute e la sostenibilità, che vi risparmio. Mi basti citare l'ultimo: l'integrità, intesa come Onestà, Considerazione, Accountability. Capite che si stava parlando di argomenti davvero impopolari a queste latitudini.

Per fortuna che a rappresentare la parte migliore del paese è stato chiamato il patron di Geox, che ha avuto la sfortuna di parlare un minuto dopo Tapscott. E se l'altro per novantaminuti ha parlato di cooperazione e di "noi in rete", Polegato si è esibito per mezz'ora usando solo verbi alla prima persona singolare. Se la nostra innovazione è qui, il titolo del film è davvero "Venezia 1493". Polegato non avrà difficoltà a trovare una parte, col suo delizioso accento lagunare

Che dire: confidiamo domani nel passaggio di un vero premio Nobel per l'economia, l'ottimo Krugman. Quello finto, il Nobel del Power Point Al Gore, non sono riuscito a reggerlo nell'intervento di chiusura del primo giorno. Sopratutto dopo che ha chiesto che i giornalisti non fossero ammessi alla sua relazione. Come dire, ed è solo una magra consolazione, i personaggi discutibili ci sono anche nelle civiltà più evolute.

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