venerdì 4 febbraio 2011

Haimann: una controrivoluzione in ADCI, via il falso, spazio ai valori.

Riprendiamo un'intervista a Emilio Haimann, nella quale il presidente Hi! si esprime sulle prossime elezioni del presidente ADCI.

Come pubblicato da ADVexpress Hi!, il Gruppo fondato da Emilio Haimann e Max Brun, si rafforza con l'ingresso di un nuovo socio, Guccio Tolomei, in qualità di ad di Milano e Roma. L'obiettivo è quello di esportare il proprio modello di agenzia indipendente, agile, flessibile. Una formula che potrebbe essere una via da seguire, per le agenzie, nell'impresa di ottenere dai clienti un livello di remunerazione adeguato al proprio valore. Come spiega Haimann, le strutture subiscono i danni di un sistema dovuto a meccanismi di dumping in parte generati dalle stesse multinazionali del settore che hanno fatto dimenticare alle aziende come, a fare la differenza non sia il servizio, ormai appiattito e per questo poco remunerato, ma soprattutto la creatività.

Haimann affronta anche il tema riguardante le elezioni del prossimo presidente dell'ADCI. Dopo essere stato socio dell'Associazione, due volte vicepresidente e 4 volte consigliere, Haimann ha deciso di non farne più parte perchè, spiega: "E' un sistema che non condivido. L'ADCI dovrebbe essere un club che raggruppa i migliori creativi italiani, mentre le persone che ne fanno parte ora mi sembrano più concentrate a farsi attribuire premi che a lavorare sulla buona creatività. Anche l'Annual, che dovrebbe essere il termometro della migliore creatività italiana, è diventato un raccoglitore di campagne finte, molte delle quali mai pianificate se non con qualche sporadica uscita, finalizzate a ottenere premi e non alle vendite di un prodotto. L'ADCI non presenzia nei momenti istituzionali importanti, non interviene sulle testate di settore, non possiede autorevolezza sul mercato mentre dovrebbe essere un punto di riferimento per creativi e aziende. Neppure condivido la regola che consente di entrare a far parte della giuria dell'Annual solo a coloro che hanno ricevuto riconoscimenti negli ultimi cinque anni. E' una presunzione assurda, scorretta. Serve una controrivoluzione in ADCI, che cancelli tutto ciò che è finto e dia spazio alla capacità creativa e ai valori reali".

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